Cerca nel blog

mercoledì 14 giugno 2017

Lilith, la Mano del Diavolo!

Attraente con i suoi lunghi capelli biondi e il corpo da modella, ma micidiale con il suo sguardo di ghiaccio: questa è Lilith, la demone più potente dell'Inferno, la cosiddetta Mano del Diavolo. Questa bellissima demone fu la prima creata da Lucifero che, ammirando la sua brutalità e il suo spirito guerriero, la dotò subito di uno speciale potere: il fuoco maledetto con cui lei è in grado di distruggere qualsiasi cosa ma che è efficacie soprattutto sugli angeli.
La vita umana di Lilith non è stata semplice ma, trasformandola in demone, il Diavolo le ha concesso la possibilità di sfogare tutto il suo odio e la sua rabbia portando a termine le missioni a lei assegnate.
Famoso per il suo carattere inflessibile e autoritario anche tra i demoni, questo personaggio userà subito "la mano pesante" con la nostra protagonista, la giovane Angelica, ma con il procedere della storia le due diventeranno quasi amiche.
In quanto demone, ovviamente, ha strani gusti nel mangiare che vi faranno rabbrividire ma che la aiuteranno a riprendere le energie dopo che avrà aiutato Azazel e Angelica in una particolare situazione di pericolo. Ed è proprio in quella situazione che la demone mostrerà la sua profonda lealtà sacrificandosi per loro. Un demone dalla dura e letale corazza sotto la quale si nasconde un cuore leale e quasi gentile. Per conoscere meglio la sua storia, non vi resta che leggere La Ragazza Gemini acquistabile online! Spero che queste piccole curiosità abbiano catturato la vostra attenzione e auguro come sempre buona lettura a tutti!

venerdì 26 maggio 2017

Raphael

E dopo tanto silenzio sul mio blog, ecco finalmente un nuovo post nel quale ho deciso di raccontarvi qualcosa in più su Raphael, angelo al servizio di Dio, altro personaggio importante nel libro "La Ragazza Gemini".
Raphael, angelo del Paradiso
Raphael ha il classico aspetto angelico ma, dietro la faccia d'angioletto, si nasconde un cervello macchinatore ed estremamente razionale che lui sfrutterà a suo vantaggio per progettare un piano, semplice ma efficacie, per destabilizzare il potente Azazel e farlo dubitare del Signore degli Inferi.
Questo angelo ha vissuto molto tempo a contatto con gli esseri umani e forse proprio per questo presenta un carattere molto simile al loro che tuttavia non basterà per convincere la giovane Angelica, la quale fin da subito si mostrerà reticente e titubante nei suoi confronti.
Raphael agirà nell'ombra e, quando esporrà il suo piano al Custode del Paradiso, l'arcangelo Michele, questi si rifiuterà di appoggiare la sua barbara idea. Tuttavia gli concederà di agire, pronto a riconoscergli tutti i meriti se la sua strategia andrà a buon fine.
L'angelo riuscirà ad avere successo? Per scoprirlo naturalmente non dovete far altro che acquistare il mio libro! Lo potete trovare sia in formato ebook che in formato cartaceo su Amazon al link: https://www.amazon.it/PROFEZIE-DEL-DESTINO-Ragazza-Gemini-ebook/dp/B06XCR6Y73/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1495794189&sr=8-1&keywords=le+profezie+del+destino . Vi consiglio di continuare a seguire il blog. Il prossimo personaggio di cui vi parlerò sono sicura che lo troverete interessante e accattivante!

venerdì 16 dicembre 2016

Andrea o Azazel?

Nel precedente post vi ho parlato della mia protagonista Angelica, quindi ora lascerò un piccolo spazio anche ad un altro importante personaggio: Andrea.
Andrea piomba inaspettatamente nella vita di Angelica sotto le sembianze di semplice studente, uno studente fuori dal comune con una forte inclinazione nell'infrangere le regole. Ma sotto la maschera di mistero e sfacciataggine, si nasconde qualcosa di molto più oscuro, poiché Andrea in realtà è Azazel, uno dei più potenti demoni dell'Inferno. 
Non appena il demone incontra Angelica, sente che c'è qualcosa di diverso in lei, qualcosa che lo attira come un magnete e che cambierà il suo cuore nero per sempre. Il forte e prepotente demone dell'Inferno si ritroverà a provare uno dei sentimenti più umani che esistano, un sentimento che mai aveva pensato di poter provare: l'amore. Nonostante lui si sforzerà di combattere questo sentimento, esso continuerà a salire a galla e scioglierà la barriera di freddo ghiaccio che lo avvolge.
Azazel è il principale personaggio maschile della storia, un demone con un'oscuro passato alle spalle, pieno di contraddizioni e difetti ma anche consapevole dei propri sbagli. Un personaggio insolito che spero troverete interessante.

mercoledì 14 dicembre 2016

Parliamo di Angelica

Angelica è la protagonista del libro "La Ragazza Gemini". Ragazza semplice e di poche parole, la giovane studentessa è molto timida e schiva, un po' ai margini della realtà scolastica a causa dell'amore profondo che la lega ai libri e della costante sensazione di essere fuori posto. Tutti a quell'età affrontano una sorta di crisi adolescenziale: c'è chi si ribella e urla contro il mondo, e c'è chi si rinchiude in se stesso. 
La ragazza non ha mai avuto molti amici a scuola, e tende a stare in compagnia di due ragazze, le quali si avvicinano di più al suo modo di pensare: Giulia, dal temperamento calmo e riflessivo, e Roxana, una giovane donna di mondo con una grande confusione in testa.
Angelica si è sempre considerata una solitaria, che non ha bisogno delle attenzioni altrui e che continua per la sua strada senza curarsi troppo dei pareri di chi le sta attorno. Scoprirà solo in seguito di avere una mentalità aperta e di essere dotata di una massiccia dose di coraggio. L'avventura nella quale si trova coinvolta porterà a galla una parte di lei che la ragazza non avrebbe mai sospettato esistesse. 
Nel corso del libro la giovane protagonista acquista una maggior sicurezza e una nuova consapevolezza della sua persona. Capirà che, ciò che per i comuni mortali è completamente folle, per lei ha un significato reale e si ritroverà ad accettare con sorprendente praticità le stranezze che entreranno a far parte della sua vita.
Ecco qui la presentazione della mia protagonista. Ho cercato di farvi comprendere la natura del suo carattere senza però svelare nulla del libro. Spero che vi affezioniate a lei, quanto mi ci sono affezionata io stessa!

lunedì 12 dicembre 2016

Un piccolo assaggio!

Se siete interessati a scoprirne di più riguardo il libro "La Ragazza Gemini", ecco qui il posto che fa per voi! Nell'articolo di oggi, infatti, inserirò un piccolo assaggio della mia opera, più precisamente il primo capitolo della storia. Fatemi sapere con un commento il vostro parere e sono sempre disponibile a rispondere a qualsiasi domanda.
Per tutti gli interessati, potrete trovare un estratto di alcuni capitoli a questo link: https://www.wattpad.com/story/88228358-le-profezie-del-destino-la-ragazza-gemini .

CAPITOLO 1
UN INCONTRO INASPETTATO

Sola. Seduta sugli scalini che portavano all’ingresso della scuola, Angelica era sola. Mancavano ancora cinque minuti al suono della campanella che avrebbe decretato l’inizio delle lezioni.
Tutti gli studenti del liceo classico Jean Jacques Rousseau erano sparpagliati qua e là per il cortile. Chi chiacchierava animatamente, chi ripassava per una verifica o un’interrogazione, chi raccontava barzellette, chi amoreggiava con il fidanzato.
Lei, invece, era sola come tutte le mattine, sempre seduta nel suo posto preferito, un angoletto buio e tetro che anche nei giorni di sole sembrava rifiutare la luce.
La ragazza controllò il cellulare: due minuti al suono della campanella.
Sospirò e alzò gli occhi verso il cielo. Erano i primi giorni di aprile, ma la primavera tardava ad arrivare, sovrastata dalla perenne presenza di grossi nuvoloni grigi che coprivano il sole. Davvero deprimente.
Pensò alla noiosissima giornata che l’aspettava: sei lunghe ore di lezione in cui i professori avrebbero sprecato metà del tempo a rimproverare i ragazzi più indisciplinati della sua classe. Fantastico!
Percepiva già il mal di testa in arrivo.
Alla fine, l’indesiderato suono della campanella arrivò. La ragazza sospirò di nuovo e chiuse gli occhi per qualche istante mentre aspettava che la calca di ragazzi entrasse a scuola. Quando aprì gli occhi, più della metà degli studenti erano già entrati, così si alzò riluttante e si avviò svogliatamente verso l’ingresso.
Prima di entrare in classe decise di fare una capatina in bagno.
Si guardò allo specchio appeso al lavandino e, come sempre, ciò che vide non le fece né caldo né freddo.
I soliti capelli biondo scuro circondavano un volto pallido; i soliti occhiali della montatura nera con le spesse lenti; gli occhi nocciola incredibilmente seri e tristi, sotto i quali persistevano aloni leggermente violacei a testimoniare le lunghe ore che passava sui libri, riflettevano il suo sguardo pensieroso.
Angelica si guardò il pallido collo dove scendeva la collana con il ciondolo a forma di cuore di cristallo che portava ogni giorno: era un regalo di suo zio e, ormai, era diventato il suo portafortuna.
Passò a guardare la maglietta che indossava. Non era mai stata una ragazza alla moda e nel suo armadio regnavano solo felpe, jeans, t-shirt e scarpe da ginnastica.
Sospirò per l’ennesima volta, scosse la testa e si avviò verso la sua classe.
Non degnò i suoi compagni di uno sguardo e andò a sedersi al suo posto, uno dei banchi in fondo alla classe sul quale una lampada attaccata al soffitto gettava luce ad intermittenza, lasciando spesso quell’angolo in penombra. Angelica aveva fatto presente più volte che quella luce non funzionava bene, ma ai professori non era importato molto.
Girò la testa verso sinistra guardando il banco qualche postazione più in là del suo: Roxana, l’unica amica che aveva, era di nuovo in ritardo. Come al solito sarebbe arrivata all’inizio della seconda ora di lezione.
La ragazza sospirò di nuovo, appoggiò la faccia sulle mani e fissò un punto nel vuoto. Iniziò, così, a contare i minuti che la separavano dalla fine di un’altra apocalittica giornata di scuola.

Azazel superò i cancelli della nuova scuola con la sua magnifica moto.
Sfrecciò attraverso il parcheggio dirigendosi verso l’area riservata ai motorini e inchiodò parcheggiando. Tolse il casco e guardò il cellulare su cui apparve l’ora 8:05. Il ragazzo sorrise: in ritardo già il primo giorno di scuola.
Scese dalla moto e guardò per qualche secondo il mastodontico edificio grigio davanti a lui, dove sarebbe dovuto rimanere per almeno tutto il resto dell’anno scolastico. Fantastico! Avrebbe preferito rimanere all’Inferno piuttosto che sopportare di dover passare del tempo in quel manicomio di ragazzini con gli ormoni a palla. Tuttavia, aveva una missione da compiere. Non poteva rifiutarsi di svolgere un compito affidatogli dallo stesso Lucifero. Se tutto fosse andato secondo i piani, si sarebbe presto ritrovato a comandare un’altra legione di anime perdute, acquistando più potere.
Scosse la testa nel disprezzo più totale di quell’incarico, tirò un calcio ad una pietra e si decise ad entrare nell’atrio della scuola. Si diresse, poi, verso il centralino, dove una donna di mezza età con dei capelli orribili lo osservò al di sopra di un paio di occhiali di un orrido color marrone spento.
<<Posso aiutarti?>>, domandò con voce irritante.
Azazel la guardò dritto negli occhi: sapeva che la donna stava osservando le fiamme dell’Inferno al loro interno e presto sarebbe stata completamente in suo potere. Quando lo sguardo della donna divenne vacuo, gli occhi di Azazel tornarono azzurri.
<<Bene.>>, disse, <<Ora dimmi, umana: dove si nasconde quell’angioletto di mio fratello che si fa chiamare Raffaele Astri?>>
La donna lo guardò come se fosse in trance, poi digitò un paio di volte sul computer. <<È iscritto nella classe 4B.>>, disse poi.
Azazel annuì. <<Molto bene. Ora dimmi in che classe sono io: mi chiamo Andrea Inferi.>>
La donna digitò di nuovo sull’elaboratore e rispose:<<3M.>>
Il ragazzo alzò un sopracciglio. <<E dove si trova?>>
<<Va lungo il corridoio, svolta alla prima porta a sinistra, poi sali le scale e gira di nuovo a sinistra. Troverai la targhetta della classe sulla porta.>>
Azazel annuì compiaciuto e disse beffardo:<<Grazie. Ora torna a fare ciò che stavi facendo.>>
La donna si rimise al lavoro come se non fosse successo niente.
Azazel seguì le indicazioni che lo portarono davanti ad una porta chiusa su cui era scritto “3M” e bussò.
Una voce maschile dall’interno disse “Avanti” e lui aprì la porta entrando in classe. Si soffermò a guardare l’uomo seduto dietro alla cattedra: una barba unticcia penzolava dalla mandibola squadrata di un uomo che doveva aver passato i cinquant’anni già da qualche tempo; due occhi severi, di uno sgradevole azzurro slavato, lo fissavano con disprezzo. Quando verrai all’Inferno non mi guarderai più così, insulso umano, pensò il demone.
<<Sei in ritardo, Inferi. Per questa volta passi, ma solo perché è il tuo primo giorno in questa scuola.>>, disse il professore. Poi, girò gli occhi verso gli alunni e presentò il nuovo arrivato:<<Questo è Andrea Inferi, il vostro nuovo compagno.>>
Un brusio sommesso percorse la classe: erano già tutti eccitati di conoscere qualcuno di nuovo. Patetici umani, pensò Azazel.
Il demone vide che solo un banco era rimasto libero e lì si diresse, mentre le lampade sul soffitto ronzavano al suo passaggio come se lui stesso fosse un’interferenza. Sorrise mentre tutti guardavano le luci sbalorditi.
Nessuno sapeva che il Male in persona era appena entrato nelle loro vite.
Ancora stava sorridendo, quando una strana sensazione lo colse e iniziò a sentire un formicolio sulla nuca.
Sbatté qualche volta le palpebre confuso e decise di guardare dietro di sé: ciò che vide lo colse del tutto impreparato - e di rado un demone è impreparato.
C’era una ragazza seduta al banco dietro al suo ma non l’aveva notata prima perché era in ombra, a causa della lampada spenta sulla sua testa.
Appena incrociò lo sguardo di lei, la lampada si accese permettendogli di vederla meglio. Lei lo stava osservando con curiosità, un’espressione così seria e impegnata sul volto che quasi fece perdere un battito al suo cuore immortale.
Nonostante lui la stesse fissando, lei non distoglieva lo sguardo, anzi sembrava aver iniziato ad osservarlo meglio, come se fosse una cellula al microscopio.
All’improvviso gli venne voglia di sorriderle, ma si trattenne e, invece, sgranò gli occhi. Non era possibile che ad uno come lui, un demone, un angelo caduto, venisse voglia di sorridere ad un’umana, un essere inferiore. Che stava succedendo?
Si girò di scatto fissando gli occhi sul banco. Poi scosse la testa e iniziò a respirare profondamente per calmarsi mentre la lampada sopra di lui iniziava a produrre un ronzio quasi assordante.

Il ragazzo si era girato di scatto, ma Angelica continuava a fissargli la nuca.
Appena era entrato, la ragazza aveva sentito una ventata di aria gelida sconvolgerle le viscere e poi aveva ricordato il sogno fatto la notte appena passata.
Aveva sognato un corvo. L’animale era zampettato qua e là producendo un verso orribile, poi le si era poggiato su un braccio e l’aveva guardata. Ma, a dispetto del verso che produceva, i suoi occhi sembravano dolci e gentili; non erano per niente gli occhi di un corvo, bensì occhi azzurro ghiaccio identici a quelli del ragazzo seduto davanti a lei. Ma le due cose non potevano essere collegate, giusto? Lei non era un’indovina che faceva sogni premonitori e quel ragazzo non assomigliava per niente ad un corvo.
Anzi, era davvero carino. Non carino nel modo in cui lo può essere uno di quei ragazzi popolari che venivano adorati da tutte le ragazze della scuola, ma carino come solo le cose che piacevano a lei lo potevano essere.
Era molto alto e aveva le spalle larghe, tanto che le coprivano quasi interamente la visuale. Aveva gli zigomi alti che davano un tocco arrogante e maligno al suo volto e i capelli, una massa arruffata che si allungava sulla fronte, erano di un nero che più nero non esisteva. Infine, la pelle era chiara e senza il segno di imperfezioni e le labbra ben delineate.
Gli sembrò una creatura meravigliosa.
La ragazza passò ad esaminare i suoi abiti: indossava un giubbotto da moto cross con sotto una t-shirt nera al cui centro era disegnato un enorme teschio grigio; alle gambe aveva un paio di jeans, neri anch’essi, con a lato una catena d’acciaio borchiata.
Si, era decisamente la creatura più meravigliosa dell’intero universo. Certo, sempre che ti piacessero quel genere di persone.
Angelica era ben consapevole che stava continuando a fissarlo, ma non riusciva a distogliere lo sguardo. Percepiva altro in lui oltre all’aspetto meraviglioso, qualcosa che non riusciva a spiegarsi.
E poi lui la guardava di sottecchi in continuazione, quindi non poteva fare a meno che continuare a guardarlo.
Suonò la campanella e lei si riscosse. Cavolo, era già passata la prima ora? Così velocemente?
Angelica scorse vagamente che Roxana era arrivata e la stava salutando con un cenno della mano. Si sentiva un tantino confusa, come se avesse appena finito di vedere un film al cinema ed ora toccava allo stordimento da casse-acustiche-a-palla-più-maxi-schermo.
L’amica buttò la cartella sul banco e si diresse verso di lei. <<Scusa, lo so: sono di nuovo in ritardo. Ma i pullman tardavano a passare così ho dovuto aspettare e...>>
Mentre Roxana si lanciava in un resoconto dettagliato del suo “merdoso” inizio di giornata - come lo definiva sempre lei -, Angelica continuava a fissare Andrea, il quale era appena stato assalito dalle sue compagne di classe che avevano iniziato a tempestarlo di domande.
Patetiche oche, pensò amaramente lei. Poi, una mano dalle unghie smaltate entrò di colpo nel suo campo visivo e la ragazza fu costretta a sbattere le palpebre.
<<Ehilà? C’è nessuno in casa? Mi stai ascoltando o no?>>, chiese Roxana, guardandola senza capire il motivo della sua distrazione. Ma, quando Angelica riporto lo sguardo sul ragazzo misterioso, l’amica seguì il suo sguardo e rimase sorpresa.
Angelica si accorse della faccia stupita di Roxana e a bassa voce le disse:<<Questo è Andrea, il nuovo compagno di classe.>>

Al suono della voce alle sue spalle Azazel si fermò di colpo, smettendo di rispondere alle stupide domande delle ragazze che le stavano davanti.
Si girò di scatto. Nonostante la ragazza avesse parlato sottovoce, lui l’aveva sentita forte e chiara. La sua voce era paragonabile ad un richiamo antico e profondo.
Prima di riuscire a fermarsi, diede fiato alle corde vocali:<<Qual è il tuo nome?>>
La ragazza spalancò gli occhi e deglutì con forza, poi diede suono alla sua splendida voce:<<Mi chiamo Angelica.>>
Angelica. Un nome proprio adatto all’occasione. Lui era un demone e lei era davvero angelica, qualcosa di intoccabile.
Azazel continuava a fissarla senza parlare, così improvvisamente lei avvampò, le guance in fiamme, e abbassò gli occhi. Sembrava diversa dalle altre ragazze, aveva qualcosa in più che la rendeva speciale e unica nel suo genere.
Nel suo sguardo non c’era malizia. Lei era curiosa, soltanto curiosa; tutto in lei traboccava curiosità. Una curiosità innocente e affascinante.
Si schiarì la gola e si alzò, dirigendosi a passo di carica verso la porta. Uscì dalla classe e decise di andare a farsi un giro per allontanarsi da lei. Magari avrebbe trovato la 4B, velocizzando i tempi della sua missione. Così se ne sarebbe andato da lì, dimenticandosi di quel posto e, soprattutto, dimenticandosi di Angelica.

Mentre Andrea usciva dalla classe, gli occhi di Angelica seguivano il suo percorso tra i banchi fino ad arrivare alla porta. E, una volta che il ragazzo scomparve oltre la soglia, sbatté le palpebre per qualche istante sentendosi più stordita che mai.
Per tutto il tempo in cui lui l’aveva fissata, lei aveva continuato a pensare a qual maledetto corvo del suo sogno. Be’, a parte il quarto del suo cervello che era impegnato a pensare a quanto fossero belli i suoi occhi e a quanto dovessero essere lisce le sue labbra…
Avvampò improvvisamente. Ma che le prendeva? Lei non era quella che pensava ai ragazzi, quella era Roxana.
E, come evocata dai suoi pensieri, l’amica parlò proprio in quel momento. <<Però!, carino il ragazzo. Ma non è il mio tipo.>>, disse storcendo il naso. <<Sembra particolarmente interessato a te.>>, continuò guardandola maliziosamente.
Angelica le lanciò uno sguardo torvo e Roxana alzò le mani in segno di scuse. <<Non intendevo insinuare nulla.>>, disse sorridendo.
<<Va a sederti, Roxy. Sta entrando la professoressa Merli.>>
Roxana alzò gli occhi al cielo. <<Fantastico! Ci aspetta una spassosissima ora di francese. Bonne chance!>>
La ragazza non poté che sorridere all’entusiasmo inesistente dell’amica la quale, ne era certa, non aveva fatto neanche i compiti.
Mentre tutti tornavano ai loro posti, si chiese dove fosse andato il nuovo ragazzo. Doveva ammettere che era davvero un tipo strano e misterioso. Sembrava proprio che nascondesse qualcosa.

La Ragazza Gemini

Salve a tutti! 
Questo è il mio secondo blog e lo voglio dedicare alla mia passione per la scrittura. Il primo blog si chiama Viaggia con me e vi invito caldamente a dargli un'occhiata se siete amanti dei viaggi!
Nel post di oggi voglio presentarvi il mio primo libro pubblicato: "La Ragazza Gemini". Questo è il primo volume della saga "Le Profezie del Destino" ed è acquistabile online presso il sito www.lulu.com
La storia vede come protagonista la giovane Angelica, studentessa torinese presso il liceo classico Jean Jacques Rousseau. La ragazza scopre che è arrivato un nuovo compagno di classe, Andrea, dall'aspetto cupo e misterioso. Il ragazzo però si rivela subito molto più che un semplice studente poiché, sotto la maschera da semplice adolescente, si nasconde un vero e proprio demone dell'Inferno: Azazel. La ragazza si troverà così coinvolta in una profezia antica come il mondo; una profezia che metterà alla prova tutto il suo coraggio.
Angelica e il potente Azazel sono davvero destinati ad amarsi? La ragazza seguirà il suo cuore o riuscirà a fare la scelta giusta?
Se siete dei veri appassionati del fantasy la mia storia fa sicuramente per voi!
Continuate a seguire questo blog per saperne di più riguardo alla Ragazza Gemini.